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Modifiche IRAP e implicazioni contabili

L’art. 10 della bozza del DL “Semplificazioni fiscali” prevede la riformulazione di alcune parti dell’art. 11 del DLgs. 446/97, prevedendo la deduzione integrale, anziché parziale, dei costi di lavoro a tempo indeterminato. le deduzioni parziali rimangono per le tipologie contrattuali diverse dal tempo indeterminato.

Altra novità riguarda l’estensione della deduzione dei contributi per le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), anche con riferimento ai lavoratori diversi da quelli a tempo indeterminato.

Sebbene sia una modifica di vantaggio per le aziende, tenuto conto del tenore retroattivo porta non poco scompiglio a bilanci chiusi o quasi. La modifica normativa comporta il ricalcolo dell’IRAP 2021, tuttavia il 30 giugno scade il termine per il pagamento del saldo e dell’acconto determinati secondo le vecchie regole. La presentazione del Modello IRAP 2022 (anno d’imposta 2021) avverrà più avanti.  È anche auspicabile attendersi una proroga di 60 giorni per il versamento del saldo e acconto che, considerando agosto, può slittare fino al 30 di settembre.

Essendo, come già detto, una norma migliorativa tendenzialmente il carico fiscale sarà inferiore rispetto a quello determinato, ciò genererà crediti d’imposta e maggiori debiti per IRAP non dovuta che impatteranno con delle rettifiche sui bilanci 2022.

Da un punto di vista finanziario i crediti d’imposta che si verranno a generare saranno tendenzialmente due. Maggiori acconti determinati e versati secondo le vecchie regole ed eccedenza di versamento a saldo. 

Da un punto di vista contabile la modifica genererà presumibilmente un maggior debito per IRAP che verrà gestito nel 2022 con una sopravvenienza attiva non tassabile.

Tale modifica oltre ad avvantaggiare le imprese vorrebbe essere un invito alle aziende ad assumere maggiormente con contratti a tempo indeterminato a fronte di maggiori vantaggi fiscali.